domenica 18 luglio 2010

Fontana Lucio

Lucio Fontana nasce in Argentina, a Rosario di Santa Fé, il 19 febbraio 1899.
Il padre Luigi, in Argentina da una decina d'anni, è scultore e la madre, Lucia è attrice di teatro.
A sei anni, torna con la famiglia in Italia, a Milano per frequentare la scuola.
Mentre frequenta la Scuola per Maestri Edili, inizia il suo apprendistato d'artista nella bottega del padre.
Nel 1917 interrompe gli studi e parte per il fronte come volontario, ma viene ferito e congedato con la medaglia al valor militare.
Lucio Fontana si diploma e si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, ma, dopo due anni, nel 1922, torna in Argentina dove all'inizio lavora per il padre, ma presto apre un proprio studio di scultura.
Nel 1928 Lucio Fontana torna in Italia per riprendere gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma nel '30, seguendo i corsi di Adolfo Wildt.
Lucio Fontana Signorina seduta Bronzo colorato 1934 Partecipa regolarmente ad esposizioni collettive, realizzando parallelamente sculture decisamente commerciali, per guadagnarsi da vivere.
Negli anni '30 Lucio Fontana, segue la sua vena personale realizzando opere fra il figurativo e l'astratto.
Sempre più apprezzata dai maggiori critici, partecipa alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma; espone più volte alla Galleria del Milione.
Ad Albissola Fontana si dedica alla ceramica e, nel 1937, alla Manifattura di Sèvres dove crea piccole sculture, che espone e vende con successo, a Parigi.
All'inizio del 1940 Lucio Fontana ritorna a Buenos Aires, dove lavora appassionatamente, partecipa e vince vari concorsi di scultura.
Professore di modellato, alla Scuola di Belle Arti, nel 1946 organizza con altri artisti l'Accademia di Altamira, una scuola d'arte privata.
A Milano nel 1947, Fontana fonda il "Movimento spaziale" e, con altri artisti e intellettuali, pubblica il "Primo Manifesto dello Spazialismo", seguito dal Secondo Manifesto dello Spazialismo, l'anno dopo.
Nel 1949 espone alla Galleria del Naviglio l'"Ambiente spaziale a luce nera" fonte di grande entusiasmi e dissensi.
Alla ricerca di una terza dimensione, Lucio Fontana esperimenta il mondo della pittura, realizza i primi quadri forando le tele dando il via al ciclo dei "Buchi". Lucio Fontana - Ambiente spaziale a luce nera
Lucio Fontana - Concetto spaziale 1956 Durante i primi esperimenti di pittura tridimensionale, Lucio Fontana continua l'attività di ceramista ad Albissola ed inizia a collaborare con architetti d'avanguardia.
Negli anni '50 Lucio Fontana continua a lavorare intensamente al ciclo dei "Buchi", ma utilizza anche vetri, avviando il ciclo delle "Pietre".
Spingendosi avanti nella sperimentazione, Fontana, oltre a forare, le tele vi applica colore, inchiostri, pastelli, collages, lustrini e frammenti di vetro.
Nel 1957, in una serie di opere in carta telata, oltre ai buchi ed ai graffiti, appaiono, appena accennati, i primi "Tagli".
A questo punto Lucio Fontana è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: partecipa a manifestazioni internazionali a ritmo sempre più intenso; grandi musei e gallerie acquistano le sue opere. Negli anni Sessanta Lucio Fontana dà il via al ciclo degli "Olii" realizzandone di grandi dimensioni ispirati a Venezia, che poi espone in una personale a New York.
La sua creatività porta il pittore a realizzare le opere del ciclo "Metalli" ed a realizzare anche dei gioielli e disegna "Abiti Spaziali".
Collabora con l'architetto Carlo Scarpa nella progettazione e realizzazione della propria sala bianca alla Biennale di Venezia del 1966. dove con le sue tele bianche segnate da un solo taglio verticale, vince il primo premio per la pittura.
Dimostrando di poter interpretare l'arte in ogni forma, Lucio Fontana disegna scene e costumi per il balletto "Ritratto di Don Chisciotte", in scena al Teatro la Scala, a Milano.
Lucio Fontana Venezie
Lucio Fontana concetto spaziale 1967 Dal 1967 inizia il nuovo ciclo delle "Ellissi", lavori monocromi in legno laccato con buchi ed alcune sculture, in metallo laccato, su gambi.
All'inizio del 1968 Lucio Fontana, a causa delle cattive condizione di salute, restaura la vecchia casa di famiglia a Comabbio, Varese, dove si ritira, continuando a lavorare agli "Olii", ai "Buchi" e soprattutto ai "Tagli".
Lucio Fontana muore a Varese il 7 settembre 1968 lasciando le sue opere in collezioni permanenti di più di cento musei di tutto il mondo.


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